“Scuola senza prof, in cattedra la carica dei neolaureati.”
ROMA La scuola non ha più docenti da mettere in cattedra e chiama a raccolta nuove leve, quest’anno potrebbero entrare in classe a far lezione 20mila neolaureati o diplomati senza esperienza. Possono farlo grazie alla procedura della Mad, la messa a disposizione: nella scuola italiana è infatti possibile candidarsi per insegnare, in qualunque istituto, presentando i propri titoli con la speranza di essere convocati.
Migliaia di aspiranti insegnanti scendono quindi in campo: c’è chi si propone con la passione per l’insegnamento e l’ambizione di diventare docente a tutti gli effetti ma c’è anche chi lo fa co la speranza di trovare un lavoro saltuario. Tutti, comunque, porteranno avanti l’anno scolastico, in un modo o nell’altro. E proprio per questo stanno diventando necessari nelle scuole.
IL MECCANISMO
Quest’anno più che mai, visto che il sistema di convocazione dei supplenti sta mostrando tutte le sue falle. Qual è la procedura per convocare un docente tramite la messa a disposizione? Quando un preside non ha più supplenti da chiamare. Per coprire una cattedra vacante prima si cercano i docenti disponibili dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle di merito degli ultimi concorsi e poi, quando non ci sono più nominativi disponibili, si passa alle graduatorie di istituto. Nel caso dovessero essere vuote anche quelle, si convoca tra i nominati della messa a disposizione. Praticamente in extrema ratio.
Non dovrebbe trattarsi quindi di una procedura da attivare di frequente, invece accade sempre più spesso: lo scorso anno furono oltre 11mila i contratti a tempo tramite messa a disposizione. Praticamente quella che doveva essere un’eccezione, sta diventando una risorsa per la scuola pubblica. Soprattutto per quelle materie introvabili tra i precari storici come matematica, informatica, lingua spagnola e sostegno. E soprattutto per le scuole medie e superiori.
Qualcosa però apparentemente non torna: in Italia infatti si ricorre alla messa a disposizione nonostante ci siano oltre 350mila supplenti disponibili, compresi quelli non abilitati di terza fascia ma già in forze nella scuola da anni con supplenze anche lunghe.
fonte: https://https://www.ilmessaggero.it